In occasione del l’anniversario del vergognoso assalto fascista del 9 Ottobre 2021, alla sede della CGIL a Roma, guidato dai leader neo fascisti di Forza Nuova, il Segretario della CGIL Landini ha chiamato a raccolta l’organizzazione, per chiedere che le ragioni dl lavoro vengano ascoltate.
Un fisco equo che faccia pagare meno tasse a chi già le paga, per mettere fine alla speculazione che porta le bollette a livelli insostenibili, impoverisce i lavoratori e taglieggia le buste paga. “ Non siamo qui contro qualcuno, ma perché venga ascoltato il lavoro, per avanzare proposte e rivendicare di essere ascoltati”.
Questo uno dei passaggi emblematici dell’intervento di Landini, nel quale ha lanciato un chiaro segnale al governo prossimo venturo.
In una Piazza del Popolo gremita all’inverosimile, Landini ha proseguito il suo intervento, ribadendo che la CGIL non ha pregiudiziali verso nessuno e che giudicherà in base a quel che viene fatto, ma lo scetticismo trapela dal suo intervento.
La posizione dubbiosa della CGIL, rispetto all’operato del prossimo governo, non si è fatta attendere, rivolgendosi alla Meloni ha esclamato:” Le voglio dare un consiglio, non segua il metodo del governo precedente, perché se pensa di chiamarci a Palazzo Chigi per informarci di quello che è già stato deciso eviti di farlo, non abbiamo nessuna intenzione di fare i servi sciocchi di nessuno”.
Dal palco di Piazza del Popolo, Landini ha ricordato che ci fu chi proprio da quella Piazza, aizzò la sbirraglia fascista ad assaltare la sede di Corso Italia:” Se qualcuno pensava che ci saremmo messi paura, che avremmo eretto muri si sbagliava: oggi apriamo le porte e le finestre, a fine manifestazione infatti comincia CGIL aperta, un momento di incontro con chiunque lo voglia”.
L’intervento conclusivo di Landini è stato preceduto da interventi e contributi provenienti dall’associazionismo e dalla società civile.
Molto apprezzati i saluti dei sindacati europei , provenienti da, Germania, Belgio,Spagna, e delle delegazioni estere di Argentina e Cile.
Il corteo è stato lunghissimo, con partenza alle 13.30 da Piazza della Repubblica, la coda è arrivata a destinazione quasi tre ore dopo.
La CGIL di Salerno ha fatto come sempre la propria parte, mettendo in campo una mobilitazione ragguardevole che ha avuto come risultato l’arrivo di ben sei pullman provenienti da tutta la provincia. La soddisfazione del neo Segretario Generale della CdL Antonio Apadula era evidente sul suo volto.
Al corteo, colorato, motivato, ci sono un po tutti: Sinistra Italiana, associazioni di volontariato, Comunisti Italiani, PCI, la bandiera dell’Iran e uno striscione di solideriatà a Masha Amini e alle coraggiose donne iraniane.
In piazza si sono visti: il Ministro della Salute Roberto Speranza e quello del lavoro Andrea Orlando, il leader di Sinistra Italiana Fratoianni, Gianni Cuperlo e Laura Boldrini. E poi Sergio Cofferati e la Camusso. Nel bel mezzo delle conclusioni di Landini sbuca Conte. C’è un piccolo trambusto, molti selfie, qualche stretta si mano ma anche inevitabili contestazioni, la ferita della sconfitta elettorale brucia ancora.
Gli slogan degli striscioni, tantissimi, riprendono le dieci proposte della CGIL: una vera riforma del lavoro, un fisco più equo, alla Flat Tax, taglio del cuneo fiscale, più sicurezza sul lavoro. C’è anche un poco di nostalgia: una richiesta di ripristino della scala mobile, ma anche qualche burlone che alza uno striscione pro- Gazprom corredato da uno Yankees go home.

Sono le 17.30, un pomeriggio di lotta e di proposte sta per chiudersi, le ultime battute di Landini sono rivolte all’unità sindacale. Lancia dal palco una manifestazione unitaria sui temi della sicurezza sul lavoro già concordata per il 22 Ottobre :” CGIL CISL UIL hanno undici milioni di iscritti, ascoltateci prima di decidere”. Un mare di bandiere rosse sventola, un’ovazione sale dalla piazza, il “rompete le righe” è dato da un brano di Pierangelo Bertoli : Eppure soffia, evocativo e commovente, siamo ancora sul pezzo!